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Rivista di scienza


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Perchè un blog sulla cucina scientifica

La cucina e la scienza vivono di curiosità, di esperimenti, di scoperte.
In altre parole, di ricerca.

Non c’è scienziato, degno di questo nome, che si accontenti di quello che ha imparato sui libri, limitandosi a citare in ogni occasione i grandi del passato. Questo, semmai, avveniva prima di Galileo. Oggi chi fa scienza sa che è un suo dovere arricchire il patrimonio di conoscenza umano di fatti e idee nuove.

Allo stesso modo, ogni cuoco, grande o modesto che sia, difficilmente si accontenta di riprodurre all’infinito i piatti che ha imparato nel suo periodo di formazione. Anche i più convinti custodi della tradizione sperimentano spesso piccole modifiche a vecchie procedure, provano nuovi attrezzi di cucina, a volte osano perfino inventare nuove ricette.

E’ questa curiosità, questo desiderio di ampliare conoscenze e prospettive, che mi ha trascinato, più di vent’anni fa, nell’avventura della cucina scientifica. Siamo passati attraverso tante tappe importanti, in questi anni. La cucina destrutturata, la gastronomia molecolare, la cucina molecolare.

La cucina scientifica, oggi, è diventata un’autentica disciplina a sé. Potremmo definirla come la ricerca di nuove tecniche e nuovi piatti, condotta con metodo scientifico, basata su tutte le conoscenze disponibili (scientifiche, gastronomiche, psicologiche, …), e volta ad ottenere il massimo della qualità gastronomica, ovvero ad ottenere risultati che siano, prima di tutto, “buoni da mangiare”.

Fare ricerca in questo settore non richiede necessariamente attrezzature sofisticate e costose, ingredienti rari, conoscenze esoteriche. Ci vogliono piuttosto idee, fantasia, studio, spirito critico e, non ultima, tanta esperienza gastronomica. I risultati che si ottengono, però, valgono la fatica, perché non sono formule o grafici incomprensibili ai comuni mortali, e destinati a stare relegati nelle pagine di qualche rivista specialistica. Sono, invece, piatti gustosi, ricette, procedure che si possono raccontare a tutti, si possono far provare agli amici, servire nei ristoranti.

Da tempo mi chiedevo quale fosse il mezzo migliore per divulgare queste scoperte e permettere a chi fa esperimenti di raccontare agli altri quello che ha ottenuto. Dopo lunghe discussioni con amici e colleghi di ogni parte del mondo sulla possibilità di creare qualche nuova rivista scientifica, Moebius mi apre improvvisamente gli occhi con la proposta di questo spazio in rete.

Qui si può leggere, si può scrivere, si possono vedere immagini e filmati. Cosa c’è di meglio per raccontare la Cucina Scientifica? Mancano, certo, i sapori, gli aromi, le consistenze, le emozioni del palato. In attesa di tempi futuri, in cui il progresso tecnologico ci permetterà di registrare e trasmettere a distanza anche le sensazioni, accontentiamoci per ora di questo spazio comune.

Vi troverete informazioni, notizie, commenti, tecniche, ricette, spiegazioni. Ma, soprattutto, sarete invitati a partecipare alla ricerca, suggerendo argomenti ed idee, sperimentando e raccontando agli altri quello che avete fatto.

Benvenuti, dunque, in questa nuova avventura comune. E ricordate le parole di Brillat-Savarin, che saranno il nostro motto:
La scoperta di un nuovo piatto giova più alla felicità del genere umano della scoperta di una nuova stella”.